Le cento novelle antiche/Novella LII

Novella LII

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D’una campana che si ordinò al tempo del re Giovanni.


NOVELLA LII.


Al tempo del re Giovanni d’Atri fue ordinata una campana che chiunque ricevea un gran torto, sì l’andava a sonare, e ’l re ragunava i savi a ciò ordinati, acciocchè ragione fosse fatta. Avvenne che la campana era molto tempo durata, che la fune era venuta meno, sì che una vitalba v’era legata. Or avvenne che uno cavaliere d’Atri avea uno suo nobile destriere lo quale era invecchiato, sì che sua bontà era tutta venuta meno, sì che per non darli mangiare il lasciava andar per la terra. Lo cavallo per la fame [p. 72 modifica]aggiunse con la bocca a questa vitalba per rodegarla. Tirando, la campana sonò. Li giudici si adunaro, e videro la petizione del cavallo, che parea che domandasse ragione. Giudicaro che ’l cavaliere cui elli avea servito da giovane, il pascesse da vecchio. Il re lo costrinse, e comandò sotto gran pena.