Le Trachinie (Sofocle - Romagnoli)/Secondo stasimo

Secondo stasimo

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Sofocle - Le Trachinie (438 a.C. / 429 a.C.)
Traduzione di Ettore Romagnoli (1926)
Secondo stasimo
Secondo episodio Terzo episodio
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SECONDO CANTO INTORNO ALL’ARA


CORO
Strofe I
O voi che abitate vicini
ai porti ed ai caldi lavacri
rocciosi ed ai monti dell’Età,
o a mezza la Delia palude,
o sovressa la spiaggia alla vergine
dall’auree frecce diletta,
là dove hanno sede, a Termòpile,
le sacre assemblee per gli Ellèni,

Antistrofe I
l’armonica voce del flauto
ben presto fra voi sarà giunta,
facendo echeggiar, non ostile
clangore, ma sònito ch’emuli
della Musa divina la lira.
Ché il figlio d’Alcmena e di Giove
s’affretta alla casa recando
trofei di perfetto valore.

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Strofe II
Ei che in tutto perduto alla patria
credevamo, errabondo sul mare,
da dodici mesi
ignaro di tutto; e la misera
consorte, nel gramo suo cuore,
sciogliendosi in lagrime,
ognor si struggeva.
Invece, da un estro di furia
guerresca ora punto, distrutti
ha Marte i suoi giorni d’angoscia.

Antistrofe II
Deh giungesse, giungesse! Il battello
che fra noi lo conduce, i molteplici
suoi remi non freni,
sin ch’egli, lasciato l’altare
dell’isola, ove ora sacrifica,
a quello che narrano, torni
a questa città.
Di lí giunga folle d’amore,
da Suada1 perfuso, domato,
com’ebbe predetto il Centauro.

Note

  1. [p. 249 modifica]Suada, la dea della persuasione.