Le Storie di Ammiano Marcellino (tradotte da Francesco Ambrosoli)/Libro Decimosettimo
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LE STORIE
DI
AMMIANO MARCELLINO
LIBRO DECIMOSETTIMO
SOMMARIO
I. Giuliano, passato il Reno, mette a sacco ed a fuoco i villaggi degli Alamanni; ristora la Colonia di Trajano, e concede ai Barbari una tregua di dieci mesi. — II. Assedia seicento Franchi che devastavano la seconda Germania, e li costringe per fame ad arrendersi. — III. Studiasi d’alleviare ai Galli i tributi ond’erano oppressi. — IV. Per comando di Costanzo Augusto innalzasi un obelisco nel Circo Massimo a Roma: degli obelischi e dei geroglifi. – V. Costanzo e Sapore re dei Persiani trattano indarno di pace per mezzo di lettere e di Legati. — VI. I Jutunghi, nazione alamanna, sono vinti e scacciati dalla Rezia che depredavano. — VII. Nicomedia è da tremuoto ruinata: e varie specie di tremuoti. — VIII. I Salii, gente de’ Franchi, s’arrendono a Giuliano. Dei Camavi parte ne uccide, parte ne fa prigioni; agli altri concede la pace. — IX. Giuliano rimette in piedi tre forti lungo la Mosa rovesciati dai Barbari: poi soffre insulti e minacce dall’esercilo affamato. — X. Suomario ed Ortario re degli Alamanni restituendo i prigioni ottengono la pace da Giuliano Cesare. — XI. Dopo le felici imprese della Gallia, Giuliano nella corte d’Augusto è deriso dagl’invidiosi come inerte e timido. — XII. Costanzo costringe i Sarmati e i Quadi a dare ostaggi e rendere i prigioni; restituisce i Sarmati allora esuli alla Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/153 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/154 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/155 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/156 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/157 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/158 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/159 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/160 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/161 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/162 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/163 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/164 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/165 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/166 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/167 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/168 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/169 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/170 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/171 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/172 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/173 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/174 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/175 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/176 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/177 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/178 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/179 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/180 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/181 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/182 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/183 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/184 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/185 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/186 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/187 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/188 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/189 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/190 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/191 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/192 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/193 Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-1.djvu/194 altrui, affinché le nostre fatiche e la nostra fortezza An.dell’E.V. 358 conservino intatto il patrimonio di tutti i privati: chè questo si addice alla mente di un buon principe, questa è la conseguenza de’ prosperi successi. Finalmente io pure porto con me, per così dire, una spoglia del vocabolo ostile, il soprannome di Sarmatico per la seconda volta, che voi unanimi e (non si reputi arroganza il dirlo) meritamente mi avete impartito„: Quando questo discorso fu giunto al suo fine, tutta l’adunanza più festosa del solito, principalmente per la speranza di migliorare la propria fortuna, con voci di giubbilo sollevandosi a lodare l’Imperatore, secondo l’usanza proclamavalo Dio; e gridando non poter mai esser vinto Costanzo, tutta lieta ritornò alle tende. E l’Imperatore ricondottosi alla sua reggia, e ricreatosi nell’ozio di due giorni, n’andò a Sirmio di nuovo con pompa trionfale, e le milizie tornarono anch’esse alle sedi lor destinate.
XIV. In que’ medesimi giorni i legati Prospero, Spettato ed Eustazio, spediti come dicemmo già prima ai Persiani, presentaronsi colle lettere dell’Imperatore e coi doni al Re in Ctesifonte dov’egli era tornato. Domandavano che acconsentisse alla pace lasciando le cose in quello stato in cui erano allora: e memori di quanto avea loro commesso Costanzo non si rimovevano mai da quel ch’era richiesto dall’utile e dalla maestà della romana repubblica; affermando doversi stabilire il trattato di pace con questa legge, che non si movesse parola intorno al cambiare lo stato dell’Armenia o della Mesopotamia. Laonde dopo esser colà dimorati gran pezza, poichè videro ostinatissimo il Re a non voler fare la pace se non gli fosse ceduto il dominio di quei paesi, partirono senza avere ottenuto l’oggetto della loro missione An.de’l’E.V.358. Dopo di che furon mandati per domandare le stesse cose sotto le stesse condizioni il conte Lucilliano e Procopio allora segretario di Stato; l’ultimo dei quali poi per violenta necessità fu costretto a farsi ribelle1.
fine del libro decimosettimo
- ↑ Lib.xxvi, cap. 5-10.