Le Ricordanze (Rapisardi 1894)/Parte prima/Partenza
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PARTENZA
Tu parti, ed io vorrei
Essere un’aura lieve
Ed alíarti intorno:
Quanti profumi ha il rinascente giorno
A te, dolce fanciulla, io recherei;
Quanti tepori ha il maggio
De la materna sponda
Ti recherei sull’onda
A far più mite il verno al tuo viaggio.
Allor che, attinto il desiato lare,
Ti ridurrai ne la gelosa stanza
A ríandar le care
Tue gioje di fanciulla
E la dorata culla culla
E gli amplessi materni e la speranza
Che fida il cor t’inonda,
Rondine vagabonda
Io diventar vorrei,
E sotto a la tua gronda
Il nido appenderei.
Quando nelle tacenti
Rigide notti un insueto affetto,
Come a trepida lampa aura che fugge,
Ad agitar ti vien l’anima in petto,
E tutta paurosa
Nelle custodi coltrici ti stringi,
E al vigile pensier schermo non trovi,
Io sonno esser vorrei:
Come farfalla in giglio
Io l’ala poserei
Sovra il tuo roseo ciglio.
Auretta vagabonda,
Potrei baciarti almen la chioma bionda;
Rondine, al primo albore
Sul tuo balcon pispiglierei d’amore;
Sonno, te almen potrei
Stringer co’ lacci miei.