Le Ricordanze (Rapisardi 1894)/Parte prima/A te sola
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A TE SOLA
Te, se fra gli splendori
Del circo e il molle plauso
Degli melodici còri
Volgi, o fra le vertigini
Dell’incitata danza
E le dolci vigilie
E il tepor de le feste e l’esultanza,
Te fra l’elette e belle,
Che i tuoi fianchi incoronano,
Gareggianti donzelle,
Come sugli astri il candido
Espro, o su’ fior la rosa,
Te di tutte vaghissima
Lieta la mia saluta arpa amorosa.
Ed esaltar vorría
La nivea fronte e il mobile
Guardo e la melodia
D’ogni movenza e l’ebano
Delle fluenti anella
E il sorriso ineffabile
E la mestizia che ti fa più bella;
Ma dentro al cor s’intrica
La nota, e all’alma estatica
Non corrisponde amica;
Chè fra’ procaci e indocili
Labbri e l’insano ardore
Dei guardi altrui le armoniche
Fila son mute, e sta confuso amore.
Ma se all’ostel fiorito
Riedi e al natio silenzio
Del tuo balcon romito,
Come da pinto calice
Vibrano olezzi a mille,
Varie dal petto scoppiano
Irrequiete, armoniche faville.
Chè amore e poesia
Vivon come in un eremo
Dentro l’anima mia;
E se tu fra’ silenzj
Spiri, pietosa maga,
Ecco il mio cor si popola
Di rosei sogni e sol di lor si appaga.