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Ed esaltar vorría
La nivea fronte e il mobile
Guardo e la melodia
D’ogni movenza e l’ebano
Delle fluenti anella
E il sorriso ineffabile
E la mestizia che ti fa più bella;
Ma dentro al cor s’intrica
La nota, e all’alma estatica
Non corrisponde amica;
Chè fra’ procaci e indocili
Labbri e l’insano ardore
Dei guardi altrui le armoniche
Fila son mute, e sta confuso amore.
Ma se all’ostel fiorito
Riedi e al natio silenzio
Del tuo balcon romito,
Come da pinto calice
Vibrano olezzi a mille,
Varie dal petto scoppiano
Irrequiete, armoniche faville.