Le Laude (1915)/XXXIV. De la differenzia intra el vero e falso amore

XXXIV. De la differenzia intra el vero e falso amore

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XXXIV. De la differenzia intra el vero e falso amore
XXXIII. De l'amore falso che offende le virtù XXXV. Esortazione a l'anima propria che, considerata la sua nobiltà, non tardi la via a l'amor divino

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XXXIV

De la differenzia intra el vero e falso amore,
ed intra la scienzia acquisita ed infusa

     O libertá, subietta — ad omne creatura,
per demostrar l’altura — che regna en bonitate.
     Non pò aver libertate — omo ch’è vizioso,
che ha perduto l’uso — de la sua gentileza;
lo vizio sí lega — legame doloroso,
diventa fetidoso — e perde la forteza;
deforma la belleza — ch’era simile a Dio,
e fasse om sí rio — che lo ’nferno ha redetate.
     O amor carnale, — sentina puzolente,
solfato foco ardente, — rascion de om brutata;
che non ha altro Dio — se non d’empir lo ventre,
lussuria fetente, — malsana, reprovata;
o sommersa contrata, — Sodoma e Gomorra,
en tua schiera si corra — chi prende tua amistate.
     O amor contrafatto — d’ipocreta natura,
pien de mala ventura — e nullo porti frutto;
lo ciel te perdi el mondo, — el corpo en afrantura,
sempre vive en paura, — peio se’ vivo che morto;
o casa de corotto, — enferno comenzato,
nullo si trova stato — de tanta vilitate.
     O amore appropriato, — bastardo, spurione,
privato de rascione — dal Patre onnipotente;
regno celestiale, — la reale nazione
non si confá al paltone, — ché ’l suo uso è pezente;
o reprovata mente, — amar cosa creata,
ribalda paltonata, — piena de feditate.

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     O amor naturale, — nutrito en scienza,
simile en apparenza — a lo spirituale;
descernese a la prova, — ché vien men la potenza
patere omne encrescenza, — tranquillo en omne male;
non ha penne né ale — che voli en tanta altura;
remanse en afrantura — ne la sua enfermetate.
     Amore spiritale, — poi ch’è spirato en core,
’nestante spira amore — en alto trasformato;
amore trasformato — è de tanto valore,
che dá sé en possessore — a quello c’ha enamato;
se ’l trova desformato, — vencelo per vertute;
enclina sue valute — ad trattabilitate.
     Se altura non abassa, — non può participare
e sé comunicare — a l’infimo gradone;
avaro entennemento — fa lo ben deguastare
e deturpa l’amare — e sconcia la magione;
veggiolo per ragione; — e Dio sí ’l n’ha mostrato
quando s’è umiliato — a prender umanetate.
     Vertute se non passa — per longa esperienza,
non può aver sua valenza — a fine solidato;
omo nuovo ne l’arte — a pratecar scienza,
grande è la differenza — fra ’l cuito e l’operato;
fo breve lo pensato — e longa operazione;
perseverazione — viene a la summitate.
     Scienzia acquisita — assai può contemplare;
non può l’affetto trare — ad essere ordenato;
scienzia enfusa, — poi che n’hai a gustare,
tutto te fa enfiammare — ad essere enamorato;
con Dio te fa ordenato — el prossimo edificando
e te vilificando — ad tenerte en veritate.
     Potere, senno e bontate — en uguale statera
de trenetate vera — porta figuramento;
potere senza senno — fa deguastar la schiera;
andar senza lumiera — va en precipitamento;
de un reo comenzamento — molto male ne sale,
e lo pentir non vale — poi che gl’ mal son scontrati.

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     Quando la voglia passa — lo senno e lo potere,
parme un ensanire — ch’è senza remeio;
sua trenetate guassa — che non è nel suo unire,
non gli può ben sequire — secondo co io creio;
faticase el suo veio — ed entra en gran ruina,
ca li mal non se fina — come l’avea pensato.
     Omo posto en altura — en fievele scalone,
se egli è en agone — parme gran follía;
rompendose la scala, — la terra è sua mascione;
fassene poi cancione — de la sua gran pazía;
grande è la frenesia — non metterse a vedere
ad que fin degon venire — tutte suoi operate.