Le Laude (1915)/L. De la grande battaglia de Anticristo

L. De la grande battaglia de Anticristo

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L. De la grande battaglia de Anticristo
XLIX. De la coscienzia pacificata LI. Como la verità piange ch'è morta la bontade

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De la grande battaglia de anticristo

     Or se parrá chi averá fidanza!
la tribulanza ch’è profetizata,
da onne lato vegiola tonare.
     La luna è scura, el sole ottenebrato,
le stelle del cielo vegio cadere;
l’antiquo serpente pare scapolato,
tutto lo mondo vegio lui sequire;
l’acque s’ha bevute da onne lato,
fiume Giordan se spera d’enghiuttire,
lo popolo de Cristo devorare.
     Lo sole è Cristo che non fa mo segna
per fortificare li soi servente;
miracoli non vedemo che sostegna
la fidelitate nella gente;
question ne fa gente malegna,
obproprio ne dicon malamente,
rendendo lor ragion nogl potem trare.
     La luna sí è la ecclesia scurata,
la qual la notte al mondo relucía,
papa e cardenal con lor guidata;
la luce è tornata en tenebría;
la universitate clericata
è encorsata e pres’ha mala via;
o sire Dio, chi porrá scampare?
     Le stelle che del cielo son cadute,
la universitate reliosa,
molte de la via sí son partute,
entrate per la via pericolosa;
l'acque del diluvio son salute,
coperti i monti, sommerso onne cosa;
aiuta, Dio, aiuta lo notare!

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     Tutto el mondo veggio conquassato
e precipitando va en ruina;
corno l’omo che è enfrenetecato,
al qual non può om dar medicina,
li medici sí l’hanno desperato,
ché non glie giova encanto né dottrina,
vedemolo en extremo lavorare.
     Tutta la gente vegio ch’è signata
del caratte de l’antiquo serpente;
ed en tre parte l’hane divisata;
chi campa d’uno, l’altro el fa dolente;
l’avarizia nello campo è entrata,
fatt’ha sconfitta e morta molta gente,
e pochi son che vogliano restare.
     Se alcun ne campa d’esta enfronta,
metteglie lo dado del sapere;
enfia la scienzia en alto monta,
vilipende gli altri e sé tenere;
a l’altra gente le peccata conta,
li suoi porta drieto a non vedere,
voglion dir molto e niente fare.
     Quigli pochi che ne son campati
de questi doi legami dolorosi,
en altro laccio sí gli ha ’ncatenati;
de fare signi sí son desiosi,
far miracoli, render senetati,
de rapti e profezie son golosi;
se alcun ne campa, sí pò Dio laudare.
     Ármate, omo, ché se passa l’ora
che possi campare di questa morte;
ché nulla ne fo ancora sí dura
né altra ne sará giamai sí forte;
gli santi n’áber molto gran paura
de venir a prender queste scorte;
d’essere securo stolto me pare.