Le Baccanti/Quarto stasimo

Quarto stasimo

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Euripide - Le Baccanti (406 a.C./405 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1928)
Quarto stasimo
Quarto episodio Esodo
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i semicoro
Strofe
Al monte, al monte, su’, della Rabbia ministre, rapide1
cagne, nel tíaso dove di Cadmo le figlie danzano.
Aizzatele
contro il furente che di femminee
vesti ravvolto, l’orge a spiare vien delle Mènadi!
ii semicoro
Da un’erta ignuda roccia, o da un albero,
lui nell’agguato prima sua madre scopre, e alle Mènadi
grida: «Chi dunque da Tebe volse dei piedi l’ímpeto
al monte al monte, Bacche, a spiarne? Chi a luce diedelo?
Non ei dal sangue nato è di femmina!
Di lionessa progenie è certo, di Libia Gorgone!»
i semicoro
Brandendo un ferro, venga Giustizia
palese, e a mezza gola trafigga questo d’Echíone

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fígliuol terrigeno,
che Dei, che leggi, che riti abomina!
i corifea
Antistrofe
Che da non equo pensier sospinto, da iniqua furia,
contro le sacre tue feste e della tua madre, o Bromio,
si precipita
con pazza audacia, deliro, e vincere
vuol con la forza quanto è invincibile.
ii corifea
Aver modesta mente che docile
si piega ai Numi, che non soverchia gli umani limiti,
questo è tranquillo viver. Saggezza scevra da invidia
cerco, e m’allieto. Chiaro m’è ogni altro supremo cómpito:
dí e notte compier sempre sante opere:
e respingendo ciò che non lece, dar gloria ai Superi.
ii semicoro
Brandendo un ferro venga Giustizia
palese, e a mezza gola trafigga questo d’Echíone
figliuol terrigeno,
che Dèi, che leggi, che riti abomina.
tutto il coro
Epodo
Mòstrati quale toro o dragone dalla molteplice
cervice, quale

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lion che avvampi di fiamme rutilo:
vien’, Bacco, e sopra costui che mosse contro le Mènadi
per farne duro scempio, con ilari
pupille un laccio scaglia mortale.



Note

  1. [p. 336 modifica]Della Rabbia ministre, rapide cagne. Fu già osservato da altri che sotto il nome e l’immagine di cane e piú specialmente nel genere femminile cagna era dai poeti greci rappresentata la protervia, l’impudenza, l’avidità, la rabbia; e questo significato di malaugurio che si accompagna alle cagne trova il suo riscontro nella poesia latina e anche italiana.