Laude (1910)/Laude/Lauda XLIIII

XLIIII. De le petitione che sono nel paternostro

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XLIIII. De le petitione che sono nel paternostro
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De le petitione che sono nel paternostro.          .xliiij.


     EN septe modi, co a me pare,       distincta è oratione;
     como Christo la nsegnone       en paternostro sta notata.

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La prima oratione,       che a Dio l’om degia fare,
     che lo nome suo ch’è sancto       en noi degia sanctificare;4
     christiani ne fe’ uocare,       en Christo sim baptizati,
     che siam purificati       con la uita immaculata.
La seconda oratione,       onde dé esser pregato,
     ch’esso uenga ad habitare       lo cor nostro consecrato,8
     & sèruise poi sì mundato,       ch’esso ce possa regnare;
     sirìa laido l’allecerare       poi ch’è facta la nuitata.
La terza oratione,       che l Signor ne uolse dire,
     com’è obedito en cielo       en terra se degia obedire;12
     nanteposto el suo uolere       ad omne cosa che sia,
     l’alma e l corpo en sua balìa       sub la legge sua seruata.
La quarta, che pete el pane,       tre pan trouo ademandate:
     lo primo è deuotione,       l’alme en Dio refocillate;16
     l’altro pan è el sacramento       ne l’altare consecrate,
     l’altro pan ciascun mangia       ó nostra uita è sostentata.
El primo pan tien con Dio       nella sua gran delectanza,
     l’altro è l proximo abraciato       nella fedel congreganza,20
     l’altro sì ne dà abondanza       nella uita che menamo,
     che refection agiamo       en onne cosa ch’è ordenata.
La quinta, che pete a Dio       perdonanza del peccato,
     mala fronte glie porta enante       chi col frate sta turbato;24
     ch’en suo figliol, s’à’ doptato,       tu porti sotta l coltello,
     oderai lo mal appello       se i uai nante en ambasciata.
Bona fronte glie porta nante       chi ha l proximo en amore;
     se glie pete perdonanza       che sia stato peccatore,28
     fali piena lo Signore       et la gratia sua li dona;
     questa perdonanza bona       con la sua s’è acompagnata.
La sexta, che no ne lasse       enducere en tentatione;
     ché se esso n’abandona,       sem menati a la pregione;32
     carne, mondo, li demone       ciascun fa sua legatura;
     en quanta ne mena bruttura       lo mio cor non l’à stimata.
Se l Signor con noi demora,       piouan, nenguan le battaglie,
     ciascuna ne dà guadagno       de uictoria en trauaglie;36
     fa fugar quelle sembiaglie       de quigli forti nemici,
     fanne deuentar felici       la sua bona compagnata.
La septima oratione       che ne campi da gli mali,
     de le colpe & degl peccati       che è fuore d’enfernali,40
     et de mali exterminali       che stan giù en quella fornace;
     omne cosa che despiace       loco sì sta cumulata.