Laude (1910)/Laude/Lauda LXXII
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Como el uero amore del proximo in pochi se troua. .lxxij.
VOrrìa trouare chi ama, molti trouo che sé ama.
Credeua essere amato, retrouome engannato,
diuidendo lo stato perché l’omo sì m’ama.
L’omo non ama mene, ama quanto en me ène;14
però, uedendo bene, ueggio che falso m’ama.
Se so ricco, potente, amato da la gente,
retornando a niente, omne homo sì me sciama.
Ergo auere è amato, cha io son odiato;28
però en folle è stato chi ’n tal pensier sì m’ama.
Veggio la gentileza che non aggia riccheza,
retornarà en uileza,3 on hom l’apella brama.
L’omo enseruitiato da molta gente è amato;12
uedutolo enfermato, on hom sì lo sciama.
L’omo te uole amare mentre ne pò lograre,
se nogl puoi satisfare, tògliete la tua fama.
L’omo ch’à santetate, troua grande amistate;16
se gl uien la tempestate, rompegliese la trama.
Fuggo lo falso amore, che non me prenda l core;
retornome al Signore che solo uero ama.