Laude (1910)/Laude/Lauda LIIII
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Epistola a Celestino papa .V. chiamato prima Petro da Morrone. .liiij.
QVe farai, Pier da Morrone? èi uenuto al paragone.
Vederimo el lauorato che en cella hai contemplato;
se l mondo da te è ngannato, séquita maledictione.
La tua fama alt’è salita, en molte parte n’è gita;4
se te soczi a la finita, agl buon sirai confusione.
Como segno a sagicta, tutto l mondo a te afficta;
se non tien bilanza ricta, a Dio ne ua appellatione.
Se sè auro, ferro o rame, prouerate en esto exame,8
quegn’ài filo, lana o stame, mostrerate en est’azone.
Questa corte è una fucina che l buon auro se ci afina;
se llo tiene altra ramina, torna en cenere & carbone.
Se l’officio te delecta, nulla malsanìa più è nfecta;12
et ben è uita maledecta perder Dio per tal boccone.
Grande ò auto en te cordoglio co te uscìo de bocca: uoglio;
che t’ài posto iogo en coglio che t’è tua dannatione.
Quando l’uomo uirtuoso è posto en luoco tempestoso,16
sempre el troui uigoroso a portar ricto el gonfalone.
Grand’è la tua degnitate, non è meno la tempestate;
grand’è la uarietate che trouerai en tua magione.
Se non ài amor paterno, lo mondo non gira obedenno;20
ch’amor bastardo non è denno d’auer tal prelatione.
Amor bastardo ha l pagamento de sotto dal fermamento;
ché l suo falso entendemento de sopre à facto sbandegione.
L’ordene cardenalato posto è en basso stato;24
ciaschedun suo parentato d’ariccar ha ententione.
Guàrdate dagl prebendate, ché sempre i trouera’ afamate;
et tant’è la lor siccitate, che non ne ua per potagione.
Guardate dagl barattere che l ner per bianco fon uedere;28
se non te sai ben schirmere, canterai mala canzone.