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82 JACOPONE DA TODI

O’ son gli apostoli pien de feruore?
     nul è che curi en lo mio dolore;36
     uscito m’è scontra el proprio amore
     et già non ueggio ch’egl sia contrastato.
O’ son gli martyri pien de forteza?
     non è chi curi en mia uedoueza;40
     uscita m’è scontra l’ageuoleza,
     el mio feruore si è anichilato.
O’ son li prelati iusti et feruenti,
     che la lor uita sanaua la gente?44
     uscit’è la pompa, grossura potente,
     et sì nobel orden m’à maculato.
O’ son gli doctori pien de prudenza?
     molti ne ueggio saliti en scienza;48
     ma la lor uita non m’à conuenenza,
     dato m’on calci che l cor m’à corato.
O religiosi en temperamento,
     grande de uoi hauea piacemento;52
     or uado cercando omne conuento,
     pochi ne trouo en cui sia consolato.
O pace amara co m’ài sì afflicta!
     mentre fui en pugna, sì stetti dricta;56
     or lo riposo m’à presa & sconficta,
     el blando dracone sì m’à uenenato.
Nul è che uenga al mio corrotto,
     en ciascun stato sì m’è Christo morto;60
     o uita mia, speranza & deporto,
     en omne coraggio te ueggio afocato.


Epistola a Celestino papa .V. chiamato prima Petro da Morrone.          .liiij.


     QVe farai, Pier da Morrone?       èi uenuto al paragone.
Vederimo el lauorato       che en cella hai contemplato;
     se l mondo da te è ngannato,       séquita maledictione.
La tua fama alt’è salita,       en molte parte n’è gita;4
     se te soczi a la finita,       agl buon sirai confusione.
Como segno a sagicta,       tutto l mondo a te afficta;
     se non tien bilanza ricta,       a Dio ne ua appellatione.
Se sè auro, ferro o rame,       prouerate en esto exame,8
     quegn’ài filo, lana o stame,       mostrerate en est’azone.
Questa corte è una fucina       che l buon auro se ci afina;
     se llo tiene altra ramina,       torna en cenere & carbone.