Lapidario Romano dei Musei Civici di Modena/Interventi di consolidamento statico su due stele romane

Interventi di consolidamento statico su due stele romane
Giorgio Serafini, Paola Rossi

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Interventi di consolidamento statico su due stele romane
Giorgio Serafini, Paola Rossi
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Giorgio Serafini Paola Rossi



I lavori di scavo che, in questi ultimi anni, hanno interessato la zona orientale della città di Modena hanno portato al ritrovamento di pezzi di notevole interesse testimoniale, tra questi la stele di Lucius Rubrius Stabilio (n. 6), che non presenta patologie significative, e la stele di Caius Fadius Zethus (n. 7), la cui base presenta una lesione che l’attraversa completamente, compromettendo la possibilità di riassemblarla. Per consentire l’esposizione del pezzo nella sua configurazione originaria, quindi, è stato necessario eseguire il consolidamento del suo basamento. Può essere utile osservare come, da una semplice analisi visiva, sia emerso chiaramente come la lesione si sia innescata per effetto delle concentrazioni tensionali indotte dalla presenza di una zanca metallica di collegamento tra la stele ed il basamento. Il manifestarsi di questa patologia evidenzia, ancora una volta, come si debba avere la massima attenzione nel ridurre la presenza di forze puntuali applicate ad un materiale fragile come il calcare.

Per il consolidamento della base si è previsto un intervento completamente reversibile, costituito da un cerchiaggio eseguito su due livelli sovrapposti, con delle barre in acciaio filettate alle estremità, in modo da poter essere messe in tensione. In corrispondenza dei quattro spigoli verticali, l’azione cerchiante é trasmessa al basamento lapideo mediante degli angolari di contenimento che trasmettono al calcare una tensione uniforme grazie all’interposizione di una strato di piombo colato a caldo. In corrispondenza della fronte della stele, il dettaglio tecnologico è ammorbidito dalla presenza di un cilindro attorno al quale si ripiegano le barre di cerchiaggio, mentre sul retro sono posizionati gli elementi di riscontro su cui fanno forza i dadi di tensionamento del cerchiaggio.

Per entrambe le stele, in corrispondenza dell’accoppiamento tra il fittone e l’incavo ricavato nella base, si é proceduto alla preparazione di una superficie d’accoppiamento realizzata con una colatura in resina epossidica, in modo da evitare che si manifestino delle concentrazione tensionali nella pietra. Per ridurre ulteriormente i giochi, i labbri di accoppiamento tra stele e basamento sono stati stoccati con malta di calce naturale e polvere di marmo.

In questo modo si è ottenuto un accoppiamento di precisione tra i due pezzi, con l’eliminazione di tensioni di contatto puntuali e del conseguente rischio di rottura fragile.