Lapidario Romano dei Musei Civici di Modena/Glossario
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Glossario
Parte superiore del capitello, costituita da una sorta di lastra quadrata di differenti dimensioni nei diversi ordini architettonici.
- Acroterio
Elemento di coronamento, talvolta figurato, posto al vertice e agli angoli del tetto di edifici religiosi, pubblici o privati. Gli acroteri possono essere inseriti anche agli angoli dei coperchi dei sarcofagi. Finti acroteri (pseudoacroteri) sono talvolta scolpiti come elemento decorativo nelle stele funerarie, ad imitazione della struttura dei sarcofagi.
- Apollinares
In origine gli Apollinares erano sacerdoti addetti al culto di Apollo. L’acquisizione del potere da parte di Augusto e le necessità propagandistiche determinate dall’affermazione del sistema imperiale portarono ad una progressiva divinizzazione dell’imperatore e alla conseguente identificazione di Augusto con Apollo, suo nume tutelare fin dai tempi della battaglia di Azio (31 a.C.). In questo quadro è probabile che, a Mutina, gli Apollinares costituissero una sorta di congregazione cittadina addetta al culto dell’imperatore divinizzato. Il collegio degli Apollinares prevedeva una gerarchia di ruoli di cui era espressione la suprema carica di magister. I membri del collegio appartenevano quasi tutti alla ricca classe dei liberti, tesi al riscatto della propria inferiorità giuridica tramite la carriera religiosa. Il collegio assicurava ai propri membri il mutuo soccorso e la degna sepoltura, come di regola avveniva all’interno di altri sodalizi; la fedeltà all’imperatore era ricambiata con privilegi e con una dignità non altrimenti perseguibili per i liberti.
Elemento decorativo generalmente scolpito, costituito da una testa o da un cranio di bue rappresentato frontalmente, a cui sono generalmente legati con sottili nastri festoni di foglie e fiori. Tale decorazione si fa risalire all’uso di appendere nei templi, sulle pareti della cella, le teste disseccate degli animali sacrificati.
- Capitello corinzio
- Cognomen
v. onomastica
- Collarino
Elemento terminale di colonne o pilastri che serve da raccordo tra il fusto della colonna- e il capitello.
- Concubina
Donna che aveva una relazione stabile con un solo uomo, a cui per diverse ragioni, sociali, morali o legali, non poteva unirsi in matrimonio.
- Dei Mani
Gli Dei Mani erano i custodi dello spirito del morto. La presenza dell’invocazione agli Dei Mani nell’iscrizione aveva anche la funzione di proteggere il sepolcro da eventuali profanazioni.
- Elici
Ciascuna delle volute minori di un capitello corinzio.
- Epistilio
L’epistilio, o architrave, è l’elemento che poggia orizzontalmente sui capitelli delle colonne o dei pilastri ed è la fascia inferiore della trabeazione.
- Fregio dorico
Fascia decorativa generalmente orizzontale caratterizzata dall’alternanza di metope (formelle con decorazioni a bassorilievo) e triglifi (costituiti da tre solchi concavi verticali a spigolo vivo).
- Frontone
Nel suo significato originario è la parte superiore di forma triangolare della facciata del tempio greco, in cui erano collocate decorazioni scultoree. L’elemento architettonico del frontone si ritrova come coronamento di edicole, aperture (ad esempio porte e finestre) e atri di edifici, oltre che nell’architettura funeraria.
- Gens
In origine la gens era costituita da un insieme di famiglie legate tra loro da vincoli di parentela che si riteneva discendessero da un medesimo capostipite. I membri di una gens portavano un nome comune (il gentilizio) che seguiva il nome individuale (prenome). V. anche onomastica.
- Gorgone / Gorgoneion
Figura mitologica che viene raffigurata come una testa di donna avvolta da serpenti. La sua immagine veniva a volte rappresentata sui sepolcri con funzione apotropaica, ossia serviva ad allontanare le influenze maligne.
- Kalathos
Parte centrale del capitello corinzio.
- Kantharos
Tipo di vaso montato su piede, a due anse, usato come tazza per bere.
- Kyma
Il termine deriva dal greco e indica una cornice con profilo ondulato o gola. Il Kyma ionico ha un profilo convesso o a gola (ossia con la curva superiore concava e quella inferiore convessa) intagliato a ovoli e dardi alternati. Il Kyma lesbio o lesbico è una cornice a gola convessa in alto, intagliata a foglie e dardi o a fiori di croce e dardi.
- Liberti
Schiavi a cui viene concessa la libertà dietro pagamento di un riscatto o per volontà del proprietario. l liberti, che dopo la manomissione (liberazione) divenivano cittadini di pieno diritto, potevano gestire attività commerciali e giungere a posizioni di prestigio e di responsabilità. Molto spesso i liberti erano schiavi catturati o comperati in paesi stranieri e in seguito liberati.
- Manomissione
Atto ufficiale cui viene resa allo schiavo la libertà. La parola deriva dalla espressione latina manu mittere, cioè liberare dalla manus, ossia dal potere del proprietario. Formalmente la manomissione consisteva in una dichiarazione davanti a testimoni o in un testamento.
- Matronato
v. onomastica
- Metope
v. fregio dorico
- Nomen
v. onomastica
- Onomastica
Il nome di persona dei romani (la titolatura onomastica) dalla fine del II secolo a.C. poteva comprendere ben cinque elementi: il praenomen, in origine l’unico nome del cittadino romano, il nomen o gentilizio, elemento ereditario che indicava l’appartenenza ad una gens ossia ad un gruppo famigliare, il patronimico, l’indicazione del nome del padre, il cognomen, vero e proprio elemento personale che distingueva un individuo dall’altro e che spesso derivava da peculiarità fisiche.o del carattere, da attività o luoghi di origine. I soli cittadini romani per un certo periodo di tempo indicavano nella titolatura anche la tribus, ossia l’appartenenza ad una delle trentacinque tribù nelle quali era suddivisa l’intera cittadinanza. Le tribù rappresentano una sorta di distinzione dei cittadini romani in distretti elettorali. La tribù Pollia era quella in cui erano iscritti i cittadini romani di Mutina. Alla stessa tribù appartenevano anche i cittadini di Parma e di Regium Lepidi. Il patronimico, presente solo nella titolatura degli uomini di nascita libera, era formato dal praenomen del padre e dalla parola filius. I liberti indicavano, in luogo del
patronimico, il patronato o il matronato, ossia il praenomen del patrono o della matrona seguito dalla parola libertus.
- Parasta
Pilastro di sostegno,’con profilo piatto e appena sporgente dalla parete.
- Patronimico
v. onomastica
- Patrono
Era il capo della famiglia composta dai suoi discendenti, dai clienti, dai liberti e dagli schiavi. Il patrono era anche il padrone di uno schiavo liberato (liberto).
- Patronato
v. onomastica
- Praenomen
v. onomastica
- Pseudoacroterio
V. acroterio
- Prostilo.
Aggetivo che definisce un edificio con l’ingresso preceduto da colonne.
- Pulvino
Il termine deriva dal latino pulvinus, che significa guanciale, cuscino. Propriamente indica l’elemento architettonico sovrapposto al capitello, con funzione di raccordo tra il capitello stesso e l’imposta dell’arco. Nell’architettura funeraria il pulvino è un elemento lapideo con funzione decorativa posto a coronamento di monumenti ’ sepolcrali.
- Regione VIII
La regio VIII nell’assetto regionale dell’Italia, promosso dal governo di Agrippa nei primi anni dell’età augustea, era la regia Aemilia o cispadana, i cui confini, secondo la celebre descrizione di Plinio, erano a est Ariminum, ossia il territorio della colonia di Rimini, a sud l’Appennino, a nord il fiume Po.
- Specchio epigrafico
È lo spazio riservato alla iscrizione, che può essere riquadrato da una cornice.
- Timpano
Spazio triangolare racchiuso dalla cornice del frontone. Nelle stele funerarie costituisce la terminazione triangolare della parte superiore.
- Trabeazione
Complesso degli elementi architettonici orizzontali, portante, sostenuto da colonne o pilastri.
- Tribù Pollia
v. onomastica
- Triglifi
v. fregio dorico