Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura La visita Intestazione 2 marzo 2024 75% Da definire

Pascua bbefanìa Li teatri de Roma
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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LA VISITA.

     Maria Vergine gravida a la posta
Trovò una lettra: A Mmaria bbenedetta.
“Chi ddiavolo me scrive?... Ah, è la risposta
De mi’ cugnata, Santa Lisabbetta.„

     Je raccontava lei ch’a ffall’apposta
Je cresceva a llei puro la panzetta.
Allora lei, sibbè ch’er viaggià ccosta,
J’annò a ffà cór su’ bboccio1 una bburletta.

     Disce2 che la trovò co’ ppoca panza,
Senz’appitito e ccolla sputarella,3
In zur comincio della gravidanza.

     San Giuseppe tratanto s’ariscarda:4
Doppo leva ar zomaro la bbardella:
E appoggeno tre mmesi la libbarda.5

14 gennaio 1832.

Note

  1. Vecchio.
  2. Dicono, si dice.
  3. [Il bisogno di sputare spesso, che viene specialmente alle donne incinte. Manca ai vocabolari e all’Uso fiorentino, ma meriterebbe di far fortuna.]
  4. Sta riscaldandosi al fuoco.
  5. Appoggiare, piantare l’alabarda è un bel modo d’esprimere la stazione che si fissa in un luogo.