La vedova di Six-Fours
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LA VEDOVA DI SIX-FOURS.
Un vascello in Tolone arrivava dalle Indie, ov’era restato almeno quattro anni: le mogli dei marinai correvano al bastimento tutte ardenti come tacchine. Due eraiio di Six-Fours: giunte alla riva, ebbero una dolorosa emozione, i loro mariti eran morti durante la traversata ed erano stati dati in pasto ai peso. Le povere vedove alla crudele notizia, per isfogare il loro dolore, si dissero: che facciamo? Piangiamo qui. mia bella, ovvero andiamo a piangere a Six-Fours? M. DI questo poeta, palo in umile condizione, la d„ dtn.v Montiti: ha pubblicato la corrispondenza con tieorge San.
Charles Poncy (1)
(1821-1891).
LA VÉIUSO DE S1EIS-FOUR.
Un veissèu, dins Touloun, arribavo deis Indo,
l.’avié resta quatre an au mén:
LI tèmo dei marin courrien au bastimeli.
Abramadn. coumo de dindo:
N’avié doues de Sieis Four. qu’en arribant au quéi,
Siguèron fouejo estoumagado.
Seis ome avien peri pendènt la travessado
E leis avien fa manja i pèi.
Adounc lei pàurei véuso, à l’afrouso nouvello,
Per taire esclata sa doulour,
Si diguèron: Que fén? Plouran eici, ma bello?
O ben. anan pleura il Sieis-Four?
(S.” D. di Tolone) (HÉNNION — Ui Jleurs fèlibresquti).