La stremitá mi richèr per figliuolo

Cecco Angiolieri

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti La stremitá mi richèr per figliuolo Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Con gran malinconia sempre istò Per sí gran somma ho 'mpegnate le risa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
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XCI

Passa in rassegna tutte le sue disgrazie, dalla nascila in poi

La streinitá mi richèr per figliuolo,
ed i’ l’appello ben per madre mia;
e ’ngenerato fu’ dal fitto duolo,
4e la mia bália fu malinconia,
e le mie fasce si fur d’un lenzuolo,
che volgarment’ha nome ricadia;
da la cima del capo ’nfin al suolo
8cosa non regna ’n me, che bona sia.
Po’, quand’i’fu’cresciuto, mi fu dato
per mia ristorazion moglie, che garre
11da anzi di ’nfin al cielo stellato;
e’l su’garrir paion mille chitarre:
a cu’ la moglie muor, ben è lavato,
14se la ripiglia, piú, che non è ’l farre.