La stampijja der zantàro
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834
LA STAMPIJJA DER ZANTÀRO1
Stammatina, a Ssampietro, a ssedisciora,2
Sc’è3 nnata una bbellissima bbaruffa,
Perché un zantaro strillava de fòra:
“Scinque Santi a bbaiocco, e ’r Papa auffa„.4
Defatti,5 c...., è una gran cosa bbuffa
Quella che ss’abbi6 da permette7 ancora
Una bbusciarderia8 che ssa dde muffa,
Dove er Zovrano maggna e nnun lavora.
Va auffa er Papa? Auffa un par de palle!
So cch’er Concrave de Papa Grigorio
Ce costò bbone bbajocchelle ggialle.9
Pe cquesto la stampijja der zantaro
Era un bravo limbello inframmatorio,10
D’abbruscialla11 pe’ mmano de notaro.
9 aprile 1834
Note
- ↑ La stampiglia [stampa con più immgini] del santaro [venditore di santi].
- ↑ A sedici ore.
- ↑ Ci è: c’è.
- ↑ A ufo: gratis. Vedi il sonetto...[Le bbagarine, 9 dic. 38], nota... [6.- S'intende che nella stampiglia c' erano i ritratti di cinque santi e quello del Papa. Il 4 luglio 1807, l’Abate Cancellieri scriveva al Barone F. della Penna: “è un mese, da che ogni giorno trangugio due gran fiaschi di acqua santa, che p..... a tutta passata. Onde son divenuto anch’io canonizabile, e da vendersi mezzo quattrino, giacchè tutti i cinque nuovi Santi„ (quelli, cioè, canonizzati poco più di un mese prima da Pio VII) “si vendevano a un baiocco, e il Santissimo Padre Santo a uffa, di cui v’era pure il ritratto, come andava strillando per le strade uno spacciatore imprudente e temerario, che fu giustamente arrostato.„ Ms. della Nazion. di Roma, Fondo Vitt. Em., 610, pag. 71.Fonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte]
- ↑ Difatti.
- ↑ Si abbia.
- ↑ Permettere.
- ↑ [Bugiarderia.]
- ↑ [Monete d'oro.]
- ↑ Libello infamatorio.
- ↑ Da bruciarla.