Dei Sacerdoti che volessero abitare in monastero. CAP. 60.°

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Dei Sacerdoti che volessero abitare in monastero. CAP. 60.°
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Dei Sacerdoti che volessero abitare in monastero.

CAP. 60.°


Se alcuno dell’Ordine sacerdotale supplicherà di essere ricevuto in monastero, neanche a lui si acconsenta tanto presto. Persistendo nulladimeno con ogni premura in essa supplica, se gli faccia noto, che dovrà osservare tutta la disciplina della Regola; né sarà per lui alleggerito il peso in veruna parte; affinchè sia per lui come sta scritto: Amico, perchè sei venuto? — [p. 112 modifica]Gli venga concesso però di stare dopo l’Abbate, e benedire e celebrare la messa, se l’Abbate glielo comanderà. Altrimenti, in nessuna guisa ardisca di far checchessia, sapendo ch’è soggetto alla disciplina regolare, e deve in tutto più degli altri dare esempio di umiltà. E se alcuno fosse nel monastero, o per celebrare i divini uffizi o per altra cagione, tenga quel luogo che gli si compete, secondo il tempo in cui venne in monastero, non il posto che gli si concederebbe per riverenza al Sacerdozio. I Chierici poi, se alcun di loro per lo stesso desiderio volesse entrare tra i monaci, siano collocati in posto mediocre; purché promettano l’osservanza della regola e la loro stabilità.