La progettazione di sistemi di contabilità direzionale nelle aziende vitivinicole: il caso Barone Pizzini/Le modalità di funzionamento del sistema di misurazione
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Nel presente paragrafo si tratteranno il metodo di rilevazione adottato nella progettazione del sistema di misurazione dei costi della BP e le caratteristiche dei dati elementari di costo.
Il software di contabilità analitica utilizzato si basa sulla configurazione di un piano delle voci attraverso cui classificare i costi da rilevare nel sistema. Il sistema di misurazione dei costi progettato per la BP, come si è visto (e come risulta osservando la Figura 5) prevede 104 cdc – di cui 48 cdc produttivi, 54 cdc ausiliari e 2 cdc funzionali – ciascuno alimentato da una o più voci. Ogni movimento registrato in eSolver è individuato da una voce del piano delle voci che ne indica la natura, da un cdc che ne indica la destinazione e da un periodo di competenza che ne indica la collocazione temporale. Non si ritiene opportuno procedere ad una descrizione più dettagliata del piano delle voci, operazione che, oltre ad essere pedante, sarebbe di scarso apporto alle finalità del presente lavoro.
Resta invece centrale la distinzione tra quali di queste voci sono alimentate dalla contabilità generale, quali da documenti di prima nota industriale (imputazione diretta), quali dall’integrazione di documenti di magazzino o da altri documenti (ordini, documenti di trasporto).
Nel caso in esame il sistema di contabilità generale e il sistema di misurazione dei costi vengono gestiti separatamente – sebbene dallo stesso operatore – andando a costituire un sistema duplice misto1. Esso si risolve nella progressiva attribuzione per destinazione al sistema di misurazione dei costi di dati elementari evidenziati in contabilità generale e rilevati periodicamente.
Nel dettaglio, il sistema di rilevazione della contabilità industriale è strutturato in questo modo: l’addetto alla contabilità generale è stato formato e provvede alla registrazione dei costi dalle fatture, le quali sono state precedentemente vistate e visionate dai singoli responsabili (di produzione, commerciale, amministrativo, etc.), registrandole sia nei conti del Piano dei Conti di contabilità generale sia, interamente o pro quota, ai centri di costo di contabilità industriale.
Per tutti i costi rilevati dalla contabilità generale il documento che supporta il controller è la fattura di acquisto con l’apposizione di un timbro e della firma del responsabile. Il timbro individua l’area di attività a cui il costo è riferito mentre l’individuazione della natura è rilevabile dalla descrizione riportata in fattura. Alcuni costi sono rilevati periodicamente, semestralmente o annualmente, come gli ammortamenti, gli oneri finanziari ed alcuni costi che hanno bisogno di una valutazione preliminare, valutazione necessaria a decidere se tali costi debbano essere integralmente imputati al Conto Economico dell’anno ovvero se vadano a costituire una immobilizzazione immateriale da suddividere su più anni (pubblicità, formazione, etc.).
Nel sistema analizzato, la maggior parte delle voci sono alimentate dalla contabilità generale, secondo le modalità sopra descritte. I costi non rilevati dalla contabilità generale ma in contabilità analitica sono, per ciascuna delle attività, quelli relativi a:
- risorse umane
- godimento beni di terzi
- immobilizzazioni (cespiti)
Per quanto riguarda le risorse umane, la rilevazione avviene da parte del responsabile della cantina attraverso un inserimento diretto nel sistema informativo dell’azienda. Invece, per le altre due tipologie di costi elencati, si è condiviso con l’AD, il direttore di produzione e il direttore AFC le ripartizioni di questi beni all’interno delle attività del processo produttivo.
Note
- ↑ Per il concetto di sistema duplice misto: Agliati (1990), op. cit.