La perla de le donne

Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti letteratura La perla de le donne Intestazione 26 ottobre 2024 75% Da definire

Er bon esempio Er bellìcolo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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LA PERLA DE LE DONNE.

     Te scojjóneno?!1 oh vvarda2 ch’ingiustizzie!
Tu cche nun pòi trovà ddonna compaggna!
Che ttratti tutte case maggnatizzie,
Cuante che cce ne so’ ddove se maggna!

     Te disprezzono?! oh ffijji d’una caggna!
Loro! pieni de tàccoli3 e mmalizzie!
A tté! che cquanti fanno l’esercizzie4
L’obbrighi a rrisercià5 ppiazza de Spaggna!6

     Svergoggnà tté! se pò ssentì de peggio?!
Tu cche llavori er manico a le spazzole
A ttutti li pivetti7 der Colleggio!

     Conzólete:8 sei Tuta,9 e ttant’abbasta.
Tu ssei come le perle scaramazzole:10
Er peccato è dder buscio che le guasta.

Roma, 11 maggio 1833.

Note

  1. Beffeggiano.
  2. Guarda.
  3. Mende.
  4. Fanno gli esercizi: i soldati.
  5. Riselciare, cioè: “battere, passeggiando di continuo.„
  6. Ivi già erano le meretrici protette dalla giurisdizione del Palazzo di Spagna. [Cfr. in questo volume il sonetto: Le giurisdizzione, 5 dic. 32.]
  7. Ragazzi. [Ma detto sempre con un po’ di canzonatura, specialmente a quei ragazzi o ragazzotti che vogliono farla da uomini.
  8. Consólati.
  9. Gertrude.
  10. [Scaramazze.]