La mia bella Avversaria un dì citai
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VIII
La mia bella Avversaria un dì citai
Del Monarca de’ cuori al tribunale;
E a lei, quando comparve, io domandai,
O il mio cuore, o al mio cuor mercede eguale.
5Chi te ’l niega? di lui nulla mi cale,
Rispos’ella, volgendo irati i rai,
Indi a terra il gettò mal concio, e tale
Che più quel non parea, che a lei donai.
Allora io del mio cuor lacero e guasto
10I danni protestai, ma il giusto Amore
Che mal soffrìa di quell’altera il fasto,
Pensò; poi disse: Olà, che si ristore
De’ suoi danni costui senza contrasto:
Donna, in vece del suo dagli il tuo cuore.