La luna (1833)
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833
LA LUNA.
Tutto dipenne1 da la luna ar monno,
Cuanno è in frusso e rifrusso co' le stelle.
Sempre, tra er primo cuarto e ttra ’r ziconno,
L’acqua in celo sce sta tra ppelle e ppelle.
Si2 ppoi vedete la luna in ner tonno3
E le nuvole fatte a pecorelle,4
Potete puro5 dì, Mmastro Rimonno,6
Ch’er tempo vojji piove a ccatinelle.
Tutte ste cose me l’ha ddette Antonio,
Perché er padrone suo tiè ddu’ strumenti,
Chiamati, uno er tremò,7 ll’antro er baronio.8
Disce che cquelli dicheno9 li venti
Er callo, er freddo, la neve, er demonio,
E ttutte l’antre sorte d’accidenti.10
Roma, 18 gennaio 1833.
Note
- ↑ Dipende.
- ↑ Se.
- ↑ Luna piena.
- ↑ Nuvole minutissime e sparse ugualmente per tutta atmosfera, come le macchie di un cavallo stornello. Celo a pecorelle, acqua a ccatinelle. [Proverbio.]
- ↑ Pure.
- ↑ Raimondo.
- ↑ Termometro.
- ↑ Barometro.
- ↑ Indicano, predicono.
- ↑ [V. la nota 5 del sonetto La particola, 5 genn. 32.]