Giuseppe Gioachino Belli

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La luna Er madrimonio de la mi' nipote
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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ER PREDICATORE

     Un gran predicatore ha ppredicato
Oggi a la cchiesa de Sant’Agustino!
Sentime:1 un antro Padre Remolino
Nun c’è oro che ppòzzi2 èsse pagato.

     Pe’ pperzuade3 a ttutti ch’er peccato
Nun è una cosa bbona, Ggiuacchino,
Sto bbon zervo de Ddio parla latino
E sse smazza4 che ppare un spiritato.

     T’abbasti cuesto cqui, cche a l’improviso
Ha ddato sopr’ar purpito un cazzotto
Che mm’ha ffatto strillà: “Ppòzzi èsse impiso!.„5

     Che aratore,6 per dio! che omo dotto!
Sino è arrivato a ddì cche in paradiso
Nun pò entracce7 oramai che un cacasotto!8


Roma, 19 gennaio 1833

Note

  1. Sentimi.
  2. Possa.
  3. Persuadere.
  4. Smazzarsi: scalmanarsi.
  5. Che tu possa essere impiccato: frase napolitana, in onore anche a Roma.
  6. Oratore, intendiamoci bene.
  7. Entrarci.
  8. Un fanciulletto.