La leggenda di Tristano/XXVI
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XXVI. — Ma si com’è usanza in Irlanda di fare loro torniamenti, lo re di Scozia si fece gridare uno torniamento, che da indi ala Pentacosta qualunque cavaliere volesse combattere per amore di dama, e’ fosse in Irlanda al termine che detto òe. E dappoi che lo termine approssima che li cavalieri vanno al torneamento, lo re Languis disse a T.: «Vuogli tu venire alo torniamento del re di Scozia?». E T. disse: «Io non potrei portare arme ancora; ma se voi volete ch’io vegna con voi, io vi verrò e volontieri». E lo re disse: «Io non vo a questo torneamento per combattere, e imperciò voglio io la tua compagnia». E alo maitino si parte lo re e T. con altri cavalieri e cavalcano al torneamento. E cavalcando, appresso ad uno castello trovòno uno cavaliere e uno iscudiere in sua compagnia. E lo scudiere, quando vide T., incontanente ismontoe da cavallo e incontanente si si inginocchioe davanti a T. e basciogli il piede. E T., quando lo vide, cognobelo incontanente e dissegli: «Guardati di non dire lo mio nome a nessuna persona».