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<dc:title> La leggenda di Tristano </dc:title> <dc:creator opt:role="aut">Autori vari</dc:creator> <dc:date>XIII secolo</dc:date> <dc:subject></dc:subject> <dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights> <dc:rights>GFDL</dc:rights> <dc:relation>Indice:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu</dc:relation> <dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=La_leggenda_di_Tristano/LXXXII&oldid=-</dc:identifier> <dc:revisiondatestamp>20211031053112</dc:revisiondatestamp> //it.wikisource.org/w/index.php?title=La_leggenda_di_Tristano/LXXXII&oldid=- 20211031053112
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LXXXII. — Or dice lo conto che dappoi che li IIII cavalieri compagnoni fuorono partiti da T., e egli presero lo cammino per lo grande diserto. E quando fuerono in una grande valle molto profonda, ed egli sí trovarono una grande aqua, la quale aqua si era molto corrente. E tanto andarono in cotale maniera che pervennero ala detta magione, che detta è.