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LXXVI. — A tanto si prendono li cavalieri l’arme e cominciano la battaglia di capo, molto forte. E l’Amoratto sí diede uno colpo alo cavaliere dela spada sopra l’elmo, sí che gli fece saltare l’elmo di capo. E quando lo cavaliere sí sentio disarmato la testa, sí dice: «Cavaliere, io farò ciò che tu vorrai». E l’Amoratto dice: «Tu si porterai questo corno in Cornovaglia alo re Marco e dirai alo re Marco: l’Amoratto vi manda questo corno, imperciò che voi con esso si dobiate conoscere le buone donne dale malvagie». E lo cavaliere dice che questo messaggio fará egli volontieri. E a tanto sí si parte la damigella e lo cavaliere colo corno e prendono loro camino inverso lo reame di Cornovaglia. E tanto cavalcano che pervennero a corte delo re Marco, ed incontanente sí montoe lo cavaliere suso nelo palagio e salutoe lo re e la corte tutta e li suoi baroni. E lo re sí gli rende lo suo saluto molto cortesemente E lo cavaliere sí gli apresenta lo corno alo re Marco e sí gli dice: «Questo corno sí vi manda l’Amoratto di Gaules per lo piú maraviglioso corno che sia nel mondo; ché con questo corno sí potrete voi conoscere le buone donne dale malvagie». Ed allora lo re Marco sí si ne tiene molto allegro di questa aventura e dimanda e dice: «Come potrò io conoscere le buone donne dale malvagie?». Ed allora lo cavaliere sí disse: «Messer lo re, voi sí prenderete lo corno ed empieretelo di vino e darete a bere ale donne. E quella che sará bene istata leale a suo marito sí berae colo corno bene e cortesemente, e quella ch’avrae fatto fallo a suo marito sí no potrae bere colo corno, anzi le si ispargerae lo vino tutto per lo petto giuso. E cosí si conosceranno le buone donne dale malvagie». Allora lo re Marco di quella aventura sí ne fue [p. 112 modifica] molto allegro e tutti gli altri baroni sí ne fanno grande festa. Ma T. che sae lo convenentre da lui a madonna Isotta sí n’è molto dolente di questa aventura. E a tanto sí si ne va uno valletto ale dame e sí dice loro: «Novelle vi so dire, che ci è venuta una damigella e uno cavaliere e hanno apportato al re, delo reame di Longres, uno corno molto bello. Ed è incantato in tale maniera che qualunqua dama hae fatto fallo a suo segnore non puote bere col corno, anzi sí le sparge lo vino tutto per lo petto giuso; e quella ch’è istata leale e pura al suo marito diligentemente e bene sí bee colo corno».