La leggenda di Tristano/CIX
Questo testo è completo. |
◄ | CVIII | CX | ► |
CIX. — Ma se alcuno mi domanderá con cui guerregiava lo re dela Pititta Brettagna, io dirò ch’egli guerreggiava con suo nepote, lo quale sí avea nome lo conte d’Agippi. E questa guerra sí iera durata per piú di venti anni intra ambodue. Ma dappoi che lo re ebe fatta afforzare molto bene tutta sua terra, ed egli sí s’apparecchioe grandemente d’arme e di cavagli e di tutte quelle cose che a oste abisogna. E dappoi ch’egli fue apparecchiato di tutte cose, ed egli sí fece mettere bando per tutto il suo reame, che tutti li cavalieri e li baroni e tutta gente a piede sí siano apparechiati d’arme e di cavagli, «sí che da oggi a otto giorni voi sí dobiate essere con noi ed incontanente a campo, in pena d’essere distrutti». E dappoi che lo comandamento fue andato, e tutti li cavalieri e baroni sí s’apparechiano d’arme e di tende e paviglioni, e tutti li pedoni sí s’apparechiano similmente di tutte quelle cose che a loro abisognava. E dappoi che fuorono tutti apparecchiati, e lo re sí fece mettere bando, che tutta gente sí dovessero andare dopo le bandiere delo re in pena dela testa.