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CCXLI. — Quando li due corpi fuorono messi sotterra indella mastra chiesa di Tintoil, a tale onore e a tale altezza che elli no lo potieno maggiore fare, lo re Marco vi fece poi [p. 293 modifica] fare una sipultura sí ricca e sí meravigliosa, che dinanzi a quella non n’era nulla sí ricca in Cornovaglia, né mai poi ne fu, se non quella solamente di Galeotto, figliuolo dela gigantessa, che nacque in Lontane Isoles. E senza fallo quella tomba di Galeot era sí ricca e sí meravigliosa, che unqua non ne fu nulla né sí ricca né sí meravigliosa, né non será. Quella tomba iera tutta piena d’oro e di pietre preziose, di qualunque nel mondo trovare si potesseno, sí come zaffini e ismiraldi e di diamanti e di rubbini e d’iaspri e di carbonchi e di molte altre pietre assai ricche. E sappiate che quello Galeot fue prince e siri di xxviiij reami, e elli amava tanto messer Lancilotto di Lac, come nullo potrebbe piú amare altrui, e giá non potrei contare lo bene ch’elli li voleva. E ala fine moritte Galeot per Lancillotto. Ma noi vi lasceremo ora questo conto e ritorneremo a nostra matera.