La gente di spirito/Atto secondo/Scena settima
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Giuseppe Giacosa - La gente di spirito (1872)
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Eulalia, Lucia, poi Massimo.
- Lucia
- Che cosa sia!
- Eulalia
- Oh! Dio! ci va così subito, in collera.
- Massimo
entra agitato.
- Buon giorno.
- Lucia
- Oh! Novità?
- Eulalia
- Che ciera di cattivo umore!
- Massimo
- Non ha sentito suo papà gridare?
- Eulalia
- Sì... ebbene?
- Massimo
- Ebbene, l'aveva con me, perché ero attorno a dargli un buon consiglio.
- Eulalia
- Dei buoni consigli al papà! Ne vale la pena?
- Massimo
- Ne vale la pena, non foss'altro per ottenere che non ne parlino tutti come lei, che è sua figlia.
Silenzio. Eulalia lavora. Lucia tace imbarazzata. Massimo siede sull'altro lato della scena.
- Massimo
avvicinandosi.
- Sono uno scortese?
- Eulalia
- Sì.
- Massimo
- Ma lei sa che cos'è che mi fa tale. Signorina Eulalia, ho dei brutti dubbi per la testa. Non sul suo conto, sa non ancora sul suo conto.
- Eulalia
- Non ancora?
- Massimo
- Mi dia la mano, come voleva darmela un mese fa; la mia è sempre la stessa.
- Eulalia
- Che cosa ha fatto lei al papà?
- Massimo
- Lo consiglia che non pubblicasse un libro che lo avrebbe messo alla berlina.
- Eulalia
- Perché dargli di tali consigli?
- Massimo
- E me lo domanda ancora?
- Eulalia
- Ma sì... già doveva saperlo che non avrebbe ottenuto altro che di metterlo in furia... e poi oramai tutti lo conoscono.
- Massimo
- E lei china il capo tanto leggermente sotto un ridicolo che colpisce suo padre?
- Eulalia
- O chinarlo, o no.
- Massimo
- Non lo dica, lo tenga per sé, non le pensa queste cose... c'è, ci dev'essere qualche fibra in lei che deve sentirsi offesa da quanto lei dice così alla leggera. Non si abdica alla dignità di famiglia. Comunque sia, chiunque sia, suo padre ha diritto al suo rispetto e lei ha bisogno di rispettarlo. No, non mi dica di sì per compiacenza, non sfugga la discussione. Questa indifferenza riguardo a suo padre fa parte di un sistema di cose che mi spaventa. Signorina Eulalia, se mi vuol bene... se mi vuol bene...
- Eulalia
- Perché mi sgrida sempre? Che cosa ho fatto?
- Massimo
- Nulla... Dove va?
- Eulalia
capricciosa.
- Vado a raggiungere la mamma.
- Massimo
- Rimanga... via, sia buona, rimanga.
- Eulalia
- Sarà buono anche lei? Perché non si lascia più vedere? Appena se lo si indovina alla sfuggita! La mamma stessa diceva che lei dovrebbe mostrarsi quando c'è gente.
- Massimo
- No, no, no.
- Eulalia
- Perché no? E fa conto di vivere da misantropo, lei?
- Massimo
- C'è gente e gente. Di quanti sono qui ai bagni, non farò mai la mia società, né quella di mia moglie.
- Eulalia
- Oh?! Sua moglie... So io quel che farà sua moglie. E perché questa nimicizia? Sono gente di spirito.
- Massimo
- Troppo, e siccome io non ce n'ho punto...
- Eulalia
- Poveretto!
- Massimo
- No, che non ce n'ho — e me ne vanto. Anche di ciò le volevo parlare.
- Eulalia
- Di nuovo? Quell'abito non le sta poi bene.
- Massimo
- Perché?
- Eulalia
- Perché non è ben fatto.
- Massimo
- Le volevo dire...
- Eulalia
- Stasera si fa musica in sala... ci verrà?
- Massimo
- Non so... mi ascolti, per carità.
- Eulalia
- Eccomi, non faccio altro da un quarto d'ora.
- Massimo
- Tutta quella gente di spirito...
- Eulalia
- La mamma mi chiama... torno subito.
Scappa.