La gente di spirito/Atto quarto/Scena settima

Atto quarto

Scena settima

../Scena sesta ../Scena ottava IncludiIntestazione 11 aprile 2011 75% Teatro

Atto quarto - Scena sesta Atto quarto - Scena ottava

Carlo e detti.


Carlo
Giungo in ritardo?
Eugenia

sottovoce.

Sa tutto.
Campioni
Non c'è bisogno di parlare sottovoce... Segga anche lei. È seduto?
Carlo
Sì.
Campioni
Allora incomincio. (Passeggia). Una volta credevo che l'amicizia non fosse una vana parola.
Carlo
E adesso s'è ricreduto?
Campioni

interrompendolo.

La prego di osservare che io non la interrompo lei... e quindi favorisca di rendermi la pariglia. Non signore... non lo credo più. Lei sa di che voglio parlare?
Carlo
No.
Campioni
Non m'int... Non lo sa? Glielo dirò io. Ieri sera verso le nove lei stava sul terrazzo con mia moglie... soli... che cosa facevano?
Carlo
Le dirò...
Campioni
Non... È inutile che si adoperi a cercare delle scuse che non m'ingannerebbero punto sa... punto. Non si va, un giovane elegante come lei e una signora, di nottetempo, non si va a relegarsi nell'angolo più buio di un terrazzo per guardare i delfini, come diceva il signor Fausto. Si guardano di giorno i delfini, quando vengono a portata... e non si compromette l'onore di una donna... di un'intera famiglia. (A Eugenia). Parlo anche con lei. Che cosa hanno da dire a loro discolpa?

Carlo fa per parlare.

Campioni

subito.

Non ho chiuso un occhio stanotte! Mi sentivo quel terrazzo qui... me lo sentivo. Un amico... a cui avevo tutto confidato... (e a quest'ora nessuno lo ignora allo Stabilimento... non c'è che partire)... al quale avrei aperto il santuario della casa, come gli avevo aperto il cuore... Per il quale non avevo secreti!... il mondo è cattivo! A nove ore... sul terrazzo, soli... appoggiati alla balaustra... è un' indegnità. E pensare che io stavo la, a guardarli dalla lontana, e che mi perdevo in congetture... e che intanto il signor Fausto definiva le loro relazioni con delle parole che mi fanno rabbrividire. (Passeggia). È vero, sì o no... era lei, era mia moglie?
Carlo
Non lo posso negare...

Eugenia lo guarda sorpresa.

Campioni
Ah! non lo può negare! Me lo confessa... E parlavano d'amore... è vero o no che parlavano d'amore?
Carlo

s'è levato e passa daccanto all'Eugenia cui dice sottovoce.

Coraggio! (Forte). Si parlava d'amore.
Campioni
E me lo dice! Ha l'impudenza...
Carlo
Stavo confidando alla signora Eugenia il mio amore per madamigella Eulalia...
Eugenia
Che!
Campioni
Come, come, come? per mia figlia?
Carlo
Sissignore... e la supplicavo perché volesse interporsi... in mio favore...
Campioni
Non è mia moglie allora... che...?
Carlo
Il suo sospetto è oltraggioso.
Campioni
La, la, la... pace... Volevo dire io... il cavalier Carlo! mio amico... mi pareva impossibile... Dunque lei è innamorato dell'Eulalia... Siamo innamorati dell'Eulalia? (Gli mette una mano sulla spalla). Eh! eh!... È naturale... e aveva tirata mia moglie in disparte... per...
Carlo
Per poterle parlare... senza che nessuno...
Eugenia

guardandolo e come colpita da un subito sospetto.

Oh!
Campioni
E io... ingiuriavo per tal modo! Sospettavo di te... di lei, caro cavaliere. Mi perdoni? Mi perdonerà anche lei? Era per l'Eulalia! lo dovevo pensare! E poi (all'Eugenia) la nostra stagione è passata... ci vogliono per quei baffi lì... ci vogliono gli occhi di mia figlia. Ah! ah! ah!... Lei è innamorato dell'Eulalia? Ebbene... io gliela do.
Eugenia
Tu dimentichi che è corsa una parola...
Campioni
Sì... col dottore... bel matrimonio! Sono promesse in aria... non c'è nulla di scritto.
Eugenia
E se l'Eulalia gli volesse bene a Massimo?
Campioni
Se gli volesse? Ah! ah! ah! (A Carlo). Si figuri... che mi ha quasi detto che il mio libro era una sciocchezza! Si figuri!... Faccio per dargliene un'idea. Voler bene a Massimo, al dottor Massimo, l'Eulalia... Non riconoscerei mia figlia. Pensare che quasi acconsentivo a un simile sacrifizio! perché lo sarebbe stato. Ma non ho detto che un sì... a mezza bocca... pareva che prevedessi... Signor cavaliere... glielo dico io, Campioni... lei sarà felice.
Carlo
Grazie.
Eugenia
Tuttavia...
Carlo
Lei m'aveva permesso di sperare, signora Eugenia.
Eugenia
Io devo pensare prima di tutto a mia figlia.
Campioni
Subito che ne rispondo io... dell'Eulalia!
Carlo
Non importa... la signora Eugenia ha ragione... Io stesso... quando potessi supporre di dovere la mia felicità alla sfortuna della signorina Eulalia...
Campioni
Oh! oh! oh! che delicatezza di sentimenti... e non vuole... non vuoi che mia figlia!... vado io a cercarla... ritorno subito.

Campioni esce.