La fuga di Papa Pio IX a Gaeta/Capitolo XXV

Capitolo XXV

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XXV.


Era un’ora pomeridiana allorché il re sbarcava a Gaeta col suo seguito già accennato. Scendendo a terra incontrò il comandante e domandò subito: generale, dove è il Papa? Avendo egli risposto: credo, sire, che giungerà; si avanzò il cav. d’Arnao, accorso col cardinale Antonelli per dare al re il dovuto schiarimento, e disse rispettosamente che il Papa si tratteneva ancora incognito all’albergo. Ora si schiarì tutto l’arcano ed ebbero fine le inquietudini del comandante, delle quali noi eravamo causa volontaria o involontaria. Sua Maestà ingiunse allora al cardinale e al cav. d’Arnao di condurre il Papa dall’albergo alla sua abitazione, mentre si recò a piedi dall’altra parte per impedire i curiosi di affollarsi intorno al suo alto ospite. Avvenne come lo aveva desiderato il re. Mentre egli ascendeva la strada che conduce ver Torre d’Orlando ossia monumento di Munazio Planco, collocato all’estremità del promontorio, e traeva cosi dietro di sé tutto il popolo, nessuno fece attenzione al Papa nella sua andata. Abbandonando in abito di semplice sacerdote il piccolo albergo, veduto da pochi, da nessuno osservato, entrò Pio IX nell’abitazione reale.