La fuga di Papa Pio IX a Gaeta/Capitolo XV
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XV.
Così partimmo; erano le dieci della sera. Il nostro Santissimo Padre e Signore sedeva dalla parte sinistra della carrozza; di contro a lui il padre Liebl; io alla dritta dirimpetto a mio figlio. Mio marito e il cacciatore avevano preso posto sul sedile esterno di dietro alla carrozza. Nei primi momenti mi trattenni per quanto mi fu possibile dal parlare, ma poi sopraffatta da’ miei affetti, manifestai al Santo Padre con parole incoerenti, il di cui senso sarebbe stato ad ogni altro inintelligibile, quanto mi costava di non potermi dinanzi al inginocchiare sublime vicario del Salvatore, il quale portava in questo momento il Santissimo Sagramento dell’Eucaristia sul petto, in quel medesimo reliquario che gli aveva mandalo il vescovo di Valenza. Egli però, lenendo conto benignamente della mia interna commozione, rispose: che io dovessi rimanermi tranquilla e non temere poiché il Signore era con noi.