La fuga di Papa Pio IX a Gaeta/Alla contessa di Clare

Alla contessa di Clare

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Prefazione Capitolo I

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LA FUGA DI PAPA PIO IX

A GAETA

della

CONTESSA TERESA DI SPAUR

ALLA CONTESSA DI CLARE

all’isola wight


Mia buona e diletta amica,


Quando mi proposi di descrivere la mia andata da Roma a Gaeta in compagnia di Papa Pio IX non aveva altro scopo che di fare qualche cosa che a Lei, amica diletta, fosse gradita. Imperocchè facendo astrazione dell’amicizia che ci unisce da tanti anni, e che mi accerta che Ella sentirà volontieri il racconto de’ miei casi, il suo ritorno alla fede de’ suoi padri e il suo caldo amore per la medesima mi dà la fiducia, che non Le parrà tempo gettalo, nel luogo ameno che Ella abita, ove ha già fatto costruire una chiesa, ed educa nel cattolicismo la gioventù e gli abitanti del contado, il dedicare una qualche ora alla lettura di un racconto delle prove cui fu soggetto.il più magnanimo dei Papi, del racconto di quella parte di esse che pochi hanno veduto al par di me, e potrebbero esporre colla stessa fedeltà. E siccome ho descritto con tutti i suoi dettagli gli avvenimenti di quest’epoca, che, [p. 8 modifica]sebbene assai breve, pure comprende la misura delle maggiori amarezze provale dal Santo Padre, le quali giunsero al colmo nel suo allontanamento da Roma e dai suoi Stati, mi sembrò conveniente di dare alla stampa questa relazione, onde soddisfare la curiosità di coloro, che bramassero di conoscerne anche le più minute particolarità. Se le mie parole in causa della mia inesperienza nello scrivere avessero a cagionar tedio a Lei e ad altri, a me biasimo, mi sia di scusa l’aver preso la penna non per vanità, ma principalmente per suo amore. Dalla sua amicizia mi aspetto indulgenza se non per il mio lavoro, almeno per la propensità d’animo che mi ha suggerito il presente racconto. Voglia amarmi come l’amo.

Roma, nell’agosto 1851.
La sua
Teresa Giraud Spaur.