La dolce vista e 'l bel guardo soave

Cino da Pistoia

XIV secolo Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu Letteratura La dolce vista e 'l bel guardo soave Intestazione 30 luglio 2016 100% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Rime (Cino da Pistoia)


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     La dolce vista e ’l bel guardo soave
De’ più begli occhi che si vider mai,
Ch’i’ ho perduto, mi fa parer grave
La vita sì ch’io vo traendo guai;
E ’n vece di pensier leggiadri e gai5
Ch’aver solea d’amore,
Porto desii nel core
Che nati son di morte,
Per la partita che mi duol sì forte.
     Oimè! deh perchè, Amor, al primo passo10
Non mi feristi sì ch’io fussi morto?
Perchè non dipartisti da me, lasso!,
Lo spirito angoscioso ched io porto?
Amor, al mio dolor non è conforto:
Anzi, quanto più guardo.15
Al sospirar più ardo;
Trovandomi partuto
Da quei begli occhi ov’io t’ho già veduto.
     Io t’ho veduto in quei begli occhi, Amore,
Tal che la rimembranza me n’occide20
E fa sì grande schiera di dolore
Dentro alla mente, che l’anima stride
Sol perchè morte mai non la divide
Da me; come diviso
Mi trovo dal bel viso25
E d’ogni stato allegro,
Pel gran contrario ch’è tra ’l bianco e ’l negro.
     Quando per gentil atto di salute
Vêr bella donna levo gli occhi alquanto,
Sì tutta si disvìa la mia virtute.30
Che dentro ritener non posso ’l pianto,
Membrando di madonna, a cui son tanto
Lontan di veder lei.
O dolenti occhi miei,
Non morite di doglia?35
Sì per vostro voler, pur che Amor voglia.

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     Amor, la mia ventura è troppo cruda,
E ciò che 'ncontran gli occhi più m’attrista:
Dunque, mercè! che la tua man li chiuda,
Da c’ho perduto l’amorosa vista;40
E quando vita per morte s’acquista,
Gli è gioioso il morire:
Tu sai dove de’ gire
Lo spirto mio da poi,
E sai quanta pietà s'arà di noi.45
     Amor, ad esser micidial pietoso
T’invita il mio tormento:
Secondo c’ho talento
Dammi di morte gioia,
Sì che lo spirto al men torni a Pistoia.50