La Violetta
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XXXV
Che la beltà presto finisce.
La Vïoletta,
Che in sull’erbetta
S’apre al mattin novella,
Di’; non è cosa
5Tutta odorosa,
Tutta leggiadra e bella?
Sì certamente,
Che dolcemente
Ella ne spira odori;
10E n’empie il petto
Di bel diletto
Col bel de’ suoi colori.
Vaga rosseggia,
Vaga biancheggia
15Tra l’aure mattutine;
Pregio d’Aprile
Via più gentile;
Ma che diviene al fine?
Ahi, che in brev’ora,
20Come l’Aurora
Lunge da noi sen vola,
Ecco languire,
Ecco perire
La misera Vïola.
25Tu, cui bellezza,
E giovinezza
Oggi fan sì superba;
Soave pena,
Dolce catena
30Di mia prigione acerba:
Deh con quel fiore
Consiglia il core
Sulla sua fresca etate;
Che tanto dura
35L’alta ventura
Di questa tua beltate.