Favole (La Fontaine)/Libro quinto/VI - La Vecchia padrona e le due Serve

Libro quinto

VI - La Vecchia padrona e le due Serve

../V - La Volpe dalla coda mozza ../VII - Il Satiro e il Passeggero IncludiIntestazione 16 ottobre 2009 50% raccolte di fiabe

Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro quinto

VI - La Vecchia padrona e le due Serve
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Una Vecchia stizzosa come un cane
al suo servizio mantenea due schiave,
tanto leste al filare e tanto brave,
che avrian rubato anche alle Parche il pane.

La Vecchia avara la giornata intera
le faceva filar, sempre filare,
sempre col fuso in man dall’alba a sera,
anche il tempo cred’io del desinare.

Quando sull’alba in punto il suo galletto
salutava il gran Febo luminoso,
la Vecchia sgambettava fuor del letto
in un giubbone lacero e tignoso.

Accendeva una lampa e senza indugio
si dirizzava verso lo stambugio,
dove in braccio del Sonno abbandonate
dormivan le due donne disgraziate.

L’una si stira e ricomincia i guai,
l’altra, schiudendo un occhio, il consueto
augurio manda a quel gallo indiscreto
che canta sempre e che non crepa mai.

Per mantenere forse la parola,
un bel giorno il galletto si trovò
nel sangue con un ferro nella gola.
Ma l’assassinio il male peggiorò.

Ché per timor che passi troppo l’ora,
come se fosse da un folletto invasa,
la Vecchia molto prima dell’aurora
si sente tramestare per la casa.

Così le donne per amor di pace
dalla padella cadder nella brace.