La Cicceide legittima/II/LXII
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
LXII
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D. Ciccio poetizza in tempo di primavera.
lxii.O
R, che siamo a l’Aprile, ha cominciato D. Ciccio a sguainar versi d’amore,
Quasi che da poetico furore
4Internamente trovisi agitato.
Anzi con un supposto immaginato
Vanta, che Febo stesso a tutte l’ore
Gli sta nel petto a fomentar l’ardore,
8Ond’ha tutto lo stomaco infiammato.
E in ver creder potiamo a gran ragione,
Che sia venuto da l’eterea mole
11A starsene quì seco in unione;
Però, ch’appunto questa è la stagione.
In cui dicon gl’Astrònomi, che ’l Sole
14Or col Bue si trattiene, or col Castrone.
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