La Cicceide legittima/II/L

Sonetti

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L’Autore dà parte a D. Ciccio d’una indisposizione sopravvenutali.

l.
D.
Ciccio, quella mia, che per mortale

     La divulgaron anco i più periti,
     Onde i miei ne restaro inpauriti,
     4Si scoprì poi per febre accidentale.
E’ però ver, che dopo un simil male
     Mi sono gl’Intestin tanto induriti,
     Ch’ad effetto di renderli ammolliti,
     8Nè supposto ci val, né serviziale.
Ma perchè resti alquanto sollevata
     La natura oggimai da tale impaccio
     11Con altra provision meglio adattata,
Fa, ch’io ti possa dar solo un occhiata;
     Ch’a far muovere il corpo, il tuo mostaccio
     14Val più d’una pozion scamoneata.