La Cicceide legittima/I/CXXXVIII

Sonetti

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L'Autore prega il Sig. Breni a farlo rappacificar con D. Ciccio.

cxxxviii.
D.
Ciccio fa con me lo scorrucciato,

     Dolendosi, che 'l lacero, e che 'l mordo;
     Ed io per verità non mi raccordo
     4D’aver di lui né scritto, ne parlato.
Or quì, Breni mio car, bramo impiegato
     Il mezzo tuo per metterne d’accordo,
     E per capacitar questo balordo,
     8Ch’è da gente malevola ingannato,
Digli adunque a tal fin, che conosciuto
     Non m’hai propenso a le mormorazioni,
     11Ma più tosrto guardingo, e ritenuto:
E al fin, lasciando andar l’altre ragioni,
     Dì, che sarei per piattola tenuto,
     14Se m’attaccassi a mordere i C....