La Cicceide legittima/I/CXIX
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CXIX
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D. Ciccio dato all’Agricoltura non teme danni della rigidezza della stagione. Al medesimo.
cxix.C
Ome vi scrissi con le precedenti, D. Ciccio, abbandonato la Procura,
S’è dato all’arte de l’Agricoltura,
4Sperandone maggiori emolumenti;
Ma dal gran nevicar temon le genti
Un così grave danno a la coltura,
Che per l’estate prossima ventura
8Sian per perire il frutto, e le sementi.
Quindi al veder ciascun secca ogni speme
In un con l’erba, par che s’abbandoni
11Afflitto in braccio a le miserie estreme.
Ei sol, fidato in sua virtù, nol teme;
Sapendo ben, che ’l proprio de’ C.....
14E quel di far prolificare il seme.