La Cicceide legittima/I/CLXXI
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CLXXI
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Consolazione a D. Ciccio.
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A lite tracollata, il morto Figlio, Le scorse infermità pericolose
Per verità, D. Ciccio mio, son cose
4Da porre ogni grand’animo in scompiglio.
Tu non di men, che sei prudente, al ciglio
Ritogli omai le lagrime dogliose,
Ch’ove l’avversità son più scabrose,
8Ivi più sprezza il Saggio ogni periglio.
Spera ch’al variar delle stagioni
Ben sorgerai, qual leggier legno, a galla
11Dal fondo delle tue tribulazioni;
Però che la fortuna anche s’installa,
E fermasi talor sopra i C....
14Come quei, ch’han figura d’una palla.’