La Cicceide legittima/I/CLXVI
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CLXVI
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Per il maritaggio di D. Ciccio.
clxvi.I
O che sempre di cuor D. Ciccio amai, E fui d’ogni suo ben desideroso,
Sentendol già vicino a farsi sposo,
4Volto al Dio nuzial, così parlai:
Vieni, santo Imeneo, vientene omai
A legar due grand'Alme, onde sdegnoso
Litigio unqua non rompa il lor riposo,
8Nè gelosia mordace il turbi mai.
Ma se tu vuoi catene, onde si speri
Insolubile il nodo, e se tu brami,
11Che pienamente il desir mio s’avveri,
Valle a pigliar da i pratici barbieri,
Che i più tenaci, e solidi legami
14Da stringere i C.... sono i Brachieri.