La Cicceide legittima/I/CLXVI

Sonetti

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Per il maritaggio di D. Ciccio.

clxvi.
I
O che sempre di cuor D. Ciccio amai,

     E fui d’ogni suo ben desideroso,
     Sentendol già vicino a farsi sposo,
     4Volto al Dio nuzial, così parlai:
Vieni, santo Imeneo, vientene omai
     A legar due grand'Alme, onde sdegnoso
     Litigio unqua non rompa il lor riposo,
     8Nè gelosia mordace il turbi mai.
Ma se tu vuoi catene, onde si speri
     Insolubile il nodo, e se tu brami,
     11Che pienamente il desir mio s’avveri,
Valle a pigliar da i pratici barbieri,
     Che i più tenaci, e solidi legami
     14Da stringere i C.... sono i Brachieri.