La Cicceide legittima/I/CCXLII

Sonetti

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Il Proteo.

ccxlii.
D.
Ciccio, infin d’allor, ch’ero scolare,

     So d’aver letto in più d’uno Scrittore,
     Che certo Proteo, instabil Dio del mare
     4Si mutava d’aspetto a tutte l’ore.
Or parea fuoco, e sen sentia l’ardore,
     Or faceasi Uccello, e si vedea volare,
     Or divenia Torrente, or Pianta, or Fiore
     8In modo che facea strabiliare.
Ma s’hai tu pur ne’ versi miei cangiato
     Con si gran varietà, forma, e divise,
     11Volto, aspetto, color, figura, e stato.
Da quei che ti vedran trasfigurato
     In sì fatta maniera, e in tante guise,
     14Il Proteo de’ C .... sarai chiamato.