La Cicceide legittima/I/CCV

Sonetti

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La maraviglia della Natura imitata dall’Autore.

ccv.
I
O stupisco, strabilio, e mi confondo

     Non men da quel, che fea Sant’Agostino
     Mirando ciò, che per voler divino
     4Fa la Madre Natura in questo Mondo.
Figlio di picciol seme, uscir dal fondo
     Del suol rimiro, esempli grazia, un Pino;
     Poscia il vedo che fatto al Ciel vicino,
     8D’altri cento grand’Arbori è fecondo.
Se poi mi volgo a esaminar gl’insetti,
     Dallo sterco d’un Bue veggio creati
     11Un milion di neri animaletti;
Ma che stupir di somiglianti effetti,
     S’anch’io qui mostro per mia man cavati
     14Da un sol C.... ducento, e più Sonetti.