La Cicceide legittima/I/CCV
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CCV
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La maraviglia della Natura imitata dall’Autore.
ccv.I
O stupisco, strabilio, e mi confondo Non men da quel, che fea Sant’Agostino
Mirando ciò, che per voler divino
4Fa la Madre Natura in questo Mondo.
Figlio di picciol seme, uscir dal fondo
Del suol rimiro, esempli grazia, un Pino;
Poscia il vedo che fatto al Ciel vicino,
8D’altri cento grand’Arbori è fecondo.
Se poi mi volgo a esaminar gl’insetti,
Dallo sterco d’un Bue veggio creati
11Un milion di neri animaletti;
Ma che stupir di somiglianti effetti,
S’anch’io qui mostro per mia man cavati
14Da un sol C.... ducento, e più Sonetti.