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D. Ciccio valevole a conservare la quiete nell’Europa.

cciv.
D.
Ciccio, io miro il Gran Luigi, e veggio

     Che con Torrente d’arme ostili allaga
     Tutta l’Europa omai, nè a lei suffraga,
     4Per sottrarsi al periglio, arte, o maneggio.
Ella, che qual Reina in aureo seggio
     Fea di Sua Maestà pompa si vaga,
     Or che gallico ferro il sen l’impiaga
     8Del mal si lagna, e la spaventa il peggio.
Ma pure in te confida, e spera tosto,
     Che tu, se vigoroso a lui t’opponi,
     11Gli sii per far valevol contraposto,
Che se i contarj con l’opposizioni
     De’ contrarj si curano, l’opposto
     14Degli uomin di valor sono i C....


La maraviglia della Natura imitata dall’Autore.

ccv.
I
O stupisco, strabilio, e mi confondo

     Non men da quel, che fea Sant’Agostino
     Mirando ciò, che per voler divino
     4Fa la Madre Natura in questo Mondo.
Figlio di picciol seme, uscir dal fondo
     Del suol rimiro, esempli grazia, un Pino;
     Poscia il vedo che fatto al Ciel vicino,
     8D’altri cento grand’Arbori è fecondo.
Se poi mi volgo a esaminar gl’insetti,
     Dallo sterco d’un Bue veggio creati
     11Un milion di neri animaletti;
Ma che stupir di somiglianti effetti,
     S’anch’io qui mostro per mia man cavati
     14Da un sol C.... ducento, e più Sonetti.


La