La Cicceide legittima/I/CCCXVIII
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CCCXVIII
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Ai Detrattori della Cicceide.
Al Sig. Conte Ronchi.
E
Pur seguono ancor l’inique genti A incrudelir con la mia Musa, e pure,
Quasi d’astio crudel vipere ardenti
4Stampano in lei venefiche punture.
Sentole dir, che i miei componimenti
Non han lustro di tropi, o di figure,
E che i concetti lor con pena, e stenti,
8Son tratti a forza di stiracchiature.
Or questa è (Conte mio) persecuzione
Di chi non può soffrir, ch’altri rimiri
11E lodi alcuna mia composizione;
Anzi son d’un mal genio atri deliri,
Che s’io mi posi a scriver d’un C ....
14Quale è mai quel C... che non si stiri?