La Cicceide legittima/I/CCCV

Sonetti

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L'Epitafio.

cccv.
D.
Ciccio (poi che l’anima divisa

     Gli ebbe dal sen l'innesorabil Parca
     Ond’ella de’ suoi merti onusta, e carca
     4Oggi splende lassù fra gli Astri assisa)
Entro quell’Urna industremente incisa
     Giace col corpo, e al Pellegrin, che varca,
     Parlando va dal concavo de l’arca
     8Con bocca di macigno in questa guisa.
D. Ciccio, io quel, le cui famose azioni
     Già notissime son dal terreo centro
     11A gli alti, e remotissimi Trioni,
Io son quell’io, che quì mi riconcentro,
     E quello è ’l primo caso, che i C....
     14Soliti a star di fuori entrasser dentro.