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L'Epitafio.
ccciv. Nel Tempio di Priapo, e quiui eretto
Vidi un nuovo deposito eminente
4Tutto da capo a piè di marmo eletto:
D'Ordin Ionico il celebre Architetto
L’avea formato; e ciò perch’ebbe in mente
Di farlo confacevole al Soggetto,
8Per quanto intesi, che dicea la gente.
Or bramand’io saper di chi quel raro
Sepolcro fosse, fecemi a vedere
11Da vicin l’Epitafio, e ne fui chiaro;
Mentre in bianco Alabastro a note nere
Lessi: D. Ciccio fratri apprime charo
14Testiculi mœrentes posuere.
L'Epitafio.
cccv. Gli ebbe dal sen l'innesorabil Parca
Ond’ella de’ suoi merti onusta, e carca
4Oggi splende lassù fra gli Astri assisa)
Entro quell’Urna industremente incisa
Giace col corpo, e al Pellegrin, che varca,
Parlando va dal concavo de l’arca
8Con bocca di macigno in questa guisa.
D. Ciccio, io quel, le cui famose azioni
Già notissime son dal terreo centro
11A gli alti, e remotissimi Trioni,
Io son quell’io, che quì mi riconcentro,
E quello è ’l primo caso, che i C....
14Soliti a star di fuori entrasser dentro.
L'Epi- |